Il panorama energetico italiano ed europeo è cambiato negli ultimi mesi a causa del conflitto Russia Ucraina. Ogni nazione ha adottato delle misure d’urgenza che hanno lo scopo di contrastare la crisi energetica e garantire la copertura del fabbisogno nazionale di gas naturale, combattendo la dipendenza dal gas russo.

In Italia, il Ministero della Transizione Ecologica, detto anche MITE, ha pubblicato le nuove regole da rispettare per combattere la crisi energetica e risparmiare gas. L’obiettivo è limitare il consumo di energia per combattere il caro bollette e avere impatti positivi sull’ambiente.

Cosa prevede questo piano di contenimento? Quando potremo accendere gli impianti di riscaldamento e per quanto tempo? Facciamo chiarezza sulle nuove disposizioni, rispondendo a queste e ad altre domande.

Cosa prevede il piano di contenimento

Da giorno 1 agosto 2022 al giorno 31 marzo 2023 siamo chiamati a adottare nuovi comportamenti riguardo l’utilizzo dell’energia. Le misure volontarie di riduzione della domanda prevedono che i consumi del gas vengano ridotti di almeno il 15% rispetto ai consumi medi dello stesso periodo di 8 mesi nei 5 anni precedenti. Il valore medio dell’Italia è 55,1 miliardi di Smc. Quindi, il piano di contenimento dovrà riuscire a tagliare circa 8,2 miliardi di Smc di gas naturale.

Oltre a queste misure volontarie di riduzione della domanda, il piano prevede anche alcune misure obbligatorie che verranno introdotte solo nel caso eccezionale in cui venga attivato lo stato di “Allerta UE”. In questo caso, ad ogni Stato membro verrà imposto un tetto massimo di consumi.

Cosa dovremo fare per risparmiare gas

Le misure previste dal piano sono ben chiare a livello europeo e nazionale. Ma come faremo a risparmiare gas nelle case e nelle attività? Il piano di contenimento prevede delle azioni amministrative che riducono il consumo di gas per il riscaldamento.

Verranno introdotti: limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in base alle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano.

Queste normative speciali non includono le strutture sensibili, come gli ospedali e le case di riposo.

Il rispetto di queste misure sarà affidato alla responsabilità dei cittadini e non ad un sistema di controllo a tappeto. Il piano, però, prevede controlli a campione per gli edifici pubblici e i grandi locali commerciali.

Quando potremo accendere l’impianto di riscaldamento e per quanto tempo?

A.  Le temperature degli edifici verranno ridotte di 1°C:

  • 17°C con ± 2 gradi di tolleranza negli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali;
  • 19°C con ± 2 gradi di tolleranza in tutte le altre strutture.

B.  Il periodo di accensione del riscaldamento è stato ridotto di 15 giorni (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e la durata giornaliera di accensione è stata ridotta di 1 ora.

C.  La durata di accensione dei termosifoni è stata ridotta, in base alle fasce climatiche del territorio italiano:

  • Zona A: massimo di 5 ore giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
  • Zona B: massimo di 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
  • Zona C: massimo di 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
  • Zona D: massimo di 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
  • Zona E: massimo di 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
  • Zona F: nessuna limitazione.

Per capire a quale zona climatica apparteniamo, dobbiamo far riferimento al D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 che ha introdotto, in base al calcolo dei gradi sei zone climatiche in Italia.

Queste misure basteranno?

Il rispetto delle misure di contenimento del riscaldamento dovrebbe portare ad un risparmio di gas metano di circa 3.182.809.794 Smc, tra il settore domestico e il settore uffici e commercio.

Si stima che tutte le misure previste dal piano porteranno ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di Smc di gas, considerando sia la produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas che i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento.

Sono tanti anche i consigli di risparmio contenuti nel piano che contribuiranno al raggiungimento di questa stima. Ad esempio, abbassare la temperatura dell’acqua in casa o il fuoco dopo l’ebollizione dell’acqua in cucina. O ancora ridurre la durata della doccia e avviare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico.

Si consiglia anche di sostituire elettrodomestici e climatizzatori ad alto consumo con altri più efficienti, come la pompa di calore e i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda. Contribuiranno a raggiungere gli obiettivi del piano di contenimento per l’emergenza gas e ad abbassare i costi della bolletta del gas.